12/03/2019
Tempo di lettura: 3 min
Mansplaining: dai che te lo spiego

Mansplaining è un termine coniato nel 2008 da una giornalista, Rebecca Solnit, che spiega quel fenomeno, frequente anche sul lavoro, che spinge gli uomini a spiegare cose alle donne…solo perché donne. Un fenomeno spiacevole che dimostra quanto le differenze di genere siano ancora diffuse.
Eh sì, forse qualcuna di voi avrà provato questo fastidio: ricevere spiegazioni su una qualsiasi cosa e magari anche sul lavoro…solo perché si è donne. Ovviamente da un uomo.Forse non ci avete fatto caso, forse non vi è mai capitato o forse non ve ne accorgete nemmeno più, ma il mansplaining purtroppo esiste (ancora!) ed è decisamente irritante se non svilente. Ma da chi è stato coniato il termine mansplaining? Da una giornalista, Rebecca Solnit che è stata colpita ella stessa da questo fenomeno: uomini che spiegano alle donne cose solo perché donne! E allora? Dov’è il fastidio? C’è eccome: pensare di dover spiegare una cosa solo perché si ha di fronte una donna, che in quanto donna non può capire, non ha sufficienti capacità o conoscenze per sapere, è altamente avvilente. L’uomo assume un atteggiamento paternalistico quando spiega a una donna qualcosa di ovvio, o di cui lei è esperta, con il tono di chi parla a una persona stupida o che non capisce.
Gli esempi in cui l’uomo spiega tutto ciò che è da sapere
Vi riportiamo qualche triste esempio:
Su Twitter, un uomo qualunque si è messo a spiegare a un’astronauta, l’americana Jessica Meir, perché l’acqua bolle su una navicella. E un altro, sempre su Twitter, ha spiegato ad una ciclista olimpica come avrebbe dovuto andare in bici…e non era né un allenatore né uncampione! L’avrebbero fatto se l’astronauta o il ciclista fossero stati uomini? Probabilmente no!
Ma non pensiate che sia una cosa sciocca o il solito fenomeno che riempie le pagine dei social ma cui nessuno crede (a volte le stesse donne lo negano). Purtroppo è una cosa reale, che avviene e che esiste. Due anni fa il sindacato svedese Unionen ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema… e stiamo parlando della Svezia, un paese notoriamente famoso per essere all’avanguardia sulle politiche di genere. Unionen sostiene che è proprio sul luogo di lavoro che il mansplaining può diventare un vero problema, soprattutto se le donne lo subiscono da colleghi e superiori che lo trasformano in un modo per escluderle, anche se qualificate, dalle decisioni di responsabilità. Una delle vignette realizzate per la campagna di Unionen vede protagonisti due uomini e una donna, colleghi tra loro. Uno degli uomini candidamente afferma di essersi dimenticati di invitare la donna ad un aperitivo per poi aggiungere che, visto che casualmente avevano i documenti strategici della pratica con loro, hanno preso, già che c’erano, tutte le decisioni importanti proprio davanti ad una birra. Quindi, cara mia…abbiamo già fatto tutto!
Quando la donna sembra inferiore
E’ sorprendente come ancora nel 2023 persistano comportamenti del genere. Molto ancora c’è da fare in questo senso e noi di E-Skill, nel nostro piccolo, vogliamo portare il nostro contributo. Come? Organizzando dei corsi di sensibilizzazione dove uomini e donne si confrontano, si scambiano punti di vista e affrontano un percorso personale di consapevolezza dei propri atteggiamenti, dei propri stereotipi e delle loro conseguenze. Sì, perché, ne siamo sicuri, non ci sono cattive intenzioni, ma solo scarsa conoscenza del fenomeno. Se anche voi volete iniziare in azienda un percorso di questo tipo, chiamateci: scoprirete che non si tratta solo di raggiungere consapevolezza, ma che migliorano le relazioni, diminuiscono i conflitti e aumenta l’efficienza.
Se poi volete capirne un po’ di più, vi invitiamo a leggere Men explain things to me, ilsaggio di Rebecca Solnit… per un sorriso amaro.
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