08/11/2018
Tempo di lettura: 3 min
Age Management, ovvero la riduzione del gap generazionale.

Nelle aziende di oggi si trovano sempre più spesso e in netta maggioranza, lavoratori agée.Poco ricambio generazionale, poco aggiornamento e discriminazioni varie possonorallentare la crescita e incrementare differenze non del tutto funzionali. La risposta: l’agemanagement.
La situazione europea e italiana del mercato del lavoro è abbastanza stagnante. Dal 2010registriamo una tendenza sempre più in salita: nelle aziende troviamo lavoratori agée epochi giovani.
Le cause? Innumerevoli. Prima di tutto, il ricambio generazionale viene meno per l’innalzarsidell’età pensionabile. Sempre più siamo costretti a rimanere al lavoro impedendo ai giovanidi trovare un giusto spazio e un giusto riconoscimento.
Una recente ricerca di Studio Ambrosetti ha dimostrato come nelle aziende italiane si stiaverificando uno strano fenomeno: la presenza nella stessa realtà lavorativa di almeno 4generazioni.
Vediamo insieme quali sono citando proprio le classificazioni di Ambrosetti:
1. I Veterans (nati tra il 1922 e il 1942)
2. I Baby Boomers (fra il 1943 e il 1960),
3. Gli Xers (tra il 1961 e il 1981)
4. Infine i Millennials (o Y Generation, nati tra il 1982 e il 2004).
Queste 4 generazioni a confronto hanno stili di vita, approcci lavorativi, valori ed esigenze completamente diverse. Generalizzando, e in modo molto sintetico, possiamo dire che i Veterans sono lavoratori decisamente affidabili, rispettosi delle autorità e con una certa autorevolezza; i Baby Boomers, figli dell’esplosione e della crescita economica, si caratterizzano per essere degli hardworkers incalliti a volte poco collaborativi e adattabili. Man mano che l’età diminuisce accresce la voglia di fare e di emergere: ecco gli Xers che considerano il lavoro un’opportunità per crescere, migliorare le proprie condizioni economiche e lo stile di vita. Chiudono il cerchio i Millennials, apprezzati per le loro competenze digitali e la loro freschezza ma particolarmente devoti al job hopping e quindi “costosi” per le aziende.
Un mondo variegato e ricco di sfumature che, se mal gestite, possono tramutarsi in costiper l’azienda.
Qualche esempio? Se lo stereotipo del “vecchio=demotivato, lento e non più aggiornato” persiste, non si investirà nella formazione dei Veterans alla conferma del proprio stereotipo. Ma il vecchio adagio “tanto ormai è sulla soglia della pensione quindi è inutile investire” è dispendioso. Ma soprattutto è proprio così? Veramente i Veterans sono demotivati e chiusi al cambiamento? Veramente non sono più disposti a fare fatica e quindi è meglio non spendere troppa attenzione su di loro?
E che dire allora dei giovani millennials sempre pronti a scappare, mai contenti, ma paghi diaver raggiunto una posizione ma sempre alla ricerca di novità? Investire su di loro? No,tanto poi se ne vanno.
E così si crea un circolo vizioso che impedisce crescita, sviluppo e aggiornamento.
Come fare?
E’ necessario investire sull’invecchiamento attivo. Oggi una strategia aziendale deve fare i conti con la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, per valorizzare il potenziale individuale nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Si chiama Diversity Management e siriferisce non solo alle differenze di età ma anche di genere, nazionalità ed esperienza. Eccoallora le molte misure che si possono attivare:
– promuovere la prevenzione educando a prendersi di cura di sé e della propria salutepsico-fisica
– incoraggiare il lavoro sostenibile fin dall’inizio del percorso lavorativo.
– favorire lo scambio di competenze e l’apprendimento permanente.
– investire sulle motivazioni e gli incrementi di carriera.
E-Skill ha messo a punto un pacchetto di servizi proprio per sviluppare e gestire talesituazione.
Ad esempio corsi sul Diversity Management, lo Sportello Counseling, servizi di coaching ecounseling individuale, percorsi di Mindfulness, pari opportunità, consapevolezza dei propristereotipi ecc.
Venite a scoprirli durante i nostri eventi e speed date che organizziamo periodicamenteoppure contattate Sarah Senno (s.senno@e-skill.it): sarà felice di fissare un incontroconoscitivo e senza impegno presso la vostra sede.
Noi siamo pronti e tu?
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