08/10/2019

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Restartability: la capacità di ricominciare di nuovo.

Restartability in inglese significa la capacità di ricominciare. Oggi abbiamo un sacco di possibilità, il mondo è liquido e in continua trasformazione. E’ per questo che è necessario possedere la restartability, anche in azienda dove progetti e strategie cambiano da un momento all’altro creando a volte destabilizzazione e fatica anziché grinta e voglia di fare.

 

E’ inutile negarlo: oggi cambia tutto e molto velocemente sia nella vita personale che in azienda. Scenari, strategie e visioni che oggi sembrano definitivi, domani non valgono più, come se non fossero mai esistiti. E l’abilità che è necessario possedere è la restartability, ossia la capacità di ricominciare.

Non solo resilienza quindi, ma qualcosa di più. Resilienza significa saper resistere allesituazioni difficili e stressanti; la restartability invece aggiunge la capacità di ripartirerendendoci più liberi di scegliere.

Ricominciare costa sempre fatica e anche una dose di stress. Ciò può succedere anche quando il cambiamento è desiderato e cercato. Pensiamo per esempio ad una promozione ad un nuovo ruolo, al cambio di azienda o a un trasferimento: se era quello che cercavamo potremmo essere molto felici e carichi di energia, ma d’altro canto potremmo comunque avere dei timori, dei momenti di dubbio o paura. Figuriamoci quando invece l’evento è un imprevisto: un improvviso licenziamento, un insuccesso, la chiusura dell’azienda o un suo ridimensionamento. Per questo la restartability diventa sempre più importante.

Fino a poco tempo fa c’erano due caratteristiche considerate indispensabili nel mondo dellavoro: l’employability (impiegabilità) e la career self-reliance. La prima è la capacità diaggiornare sempre e comunque le proprie competenze, la seconda è l’autosufficienzanella gestione della propria carriera.

Ma quali sono le caratteristiche per essere restartable? Vediamole insieme.

 

1. Il pragmatismo è la prima caratteristica: essere consapevoli che il mondo accelera eche è inutile fermarlo aiuta sicuramente alla proattività

2. L’automotivazione: i restartable trovano da soli la propria motivazione e ne gestisconole inevitabili oscillazioni.

3. L’apertura al nuovo. I restartable si concedono il tempo di comprendere prima diformarsi un’opinione. Usano frequentemente dire: “Perché no?”

4. Attenzione al contesto. E’ necessario comprendere il contesto e le regole che loamministrano per poter gestire il cambiamento.

5. Apprendere senza ansia. Non bisogna spaventarsi se non si sa fare qualcosa, nétantomeno sentirsi inadeguati. L’importante è provare fino a che tutto rientra nella routine.

6. Apprendere da tutti. Chiunque, indipendentemente dalla gerarchia, è un possibileinsegnante per un restartable.

7. Non avere aspettative irrealistiche. E’ inutile pensare di passare da principiante aesperto in un batter d’occhio. Ci vuole tempo e saper porsi obiettivi raggiungibili

8. Saper chiedere aiuto. Se si è in difficoltà quale tattica migliore come usare lagentilezza e chiedere una mano?

9. Umiltà, orgoglio e ottimismo. Vedere tutto con positività e ottimismo, oltre che umiltà,facilita la ripartenza.

Ma come si può fare per esercitare il muscolo della restartability?

La cosa principale è cambiare le proprie abitudini e fare in modo che nuove abitudiniprendano spazio in noi. Ecco alcuni suggerimenti:

 

1. Fare qualcosa di nuovo. Quando avete imparato qualcosa da zero l’ultima volta? Intendiamo qualcosa che vi porti fuori dalla vostra zona di comfort. Montare un mobile dell’Ikea quando siete completamente negati, imparare un linguaggio di programmazione, oppure prendere lezioni di ballo quando siete stati sempre goffi e non coordinati. Sperimentate qualcosa di nuovo una volta al mese, o meglio ancora una volta alla settimana, e dedicatevi ad impararne il processo. Imparando da chiunque: un libro, un amico, un maestro, uno stagista…

2. Rompere la routine. Cambiamo routine: beviamo il caffè in casa se siamo abituati a fare colazione al bar, facciamo un tragitto diverso per andare al lavoro, telefoniamo a qualcuno che non sentiamo da un po’…Alzeremo la nostra soglia dell’attenzione. La routine ammazza la consapevolezza e ci trasforma tutti in piloti automatici.

3. Frequentare persone aperte al cambiamento. Le persone di cui ci circondiamo influenzano il nostro umore, i nostri atteggiamenti e i nostri pensieri. Se ci circondiamo di persone che di fronte alle difficoltà ci ricordano “quanto sia difficile cambiare!” o che “potremmo non farcela”…come ci sentiamo? Se invece abbiamo intorno a noi persone che non temono il cambiamento e ci incoraggiano…beh, la musica cambia.

4. Imparare a capire il contesto. Mai dare per scontate regole, dinamiche in un contestonuovo. Ciò che funziona da una parte può essere disfunzionale in un’altra. Imparare ad osservare, comprendere e selezionare i dettagli può essere estremamente utile. Non date nulla per scontato. Mai!

5. Allenarsi in compagnia. Allenate la restartability insieme ad altre persone. Sarà piùdivertente e più facile. Potreste organizzare anche in azienda gruppi di lavoro eappuntamenti informali dove condividere esperienze e difficoltà.

 

Se poi volete qualcosa di più approfondito vi consigliamo la lettura del testo di OdileRobotti, Il magico potere di ricominciare da cui abbiamo tratto alcune parti di questo post.Buona ripartenza!

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