18/04/2021
Tempo di lettura: 3 min
Me ne frego!

Un’espressione poco elegante, ma molto liberatoria.
Ma sì…abbiamo bisogno di leggerezza, di liberarci delle zavorre, di lasciare andare. Ecco quindi che prendiamo spunto da un libro leggero per parlare di una cosa che ci appesantisce molto: il giudizio.
Oh sì, sì me ne frego, me ne frego…così cantava un paio di anni fa Achille Lauro nella suacontroversa e omonima canzone.
E anche noi oggi vogliamo cantare così…dai tutti insieme… ME NE FREGO!
Se vi va, potete anche urlarlo a squarciagola. Non vi sentite già meglio? Un po’ più leggeri?
Noi sì. Ma fregarsene di che cosa esattamente? Del GIUDIZIO degli altri, del giudizio nostrosu di noi, della costante attenzione al “cosa pensano gli altri”.
Che fatica!!! E per che cosa poi? Per niente…Siete sicuri di sapere esattamente che cosa pensano gli altri di voi? O di che cosa potrebbero pensare se sapessero che…E magari, nelcalderone, entrano anche quelli che non conoscete nemmeno e che non sanno nemmeno della vostra esistenza. Ci avete fatto caso? Succede ogni volta che pensate “e che cosa penserà la gente?”. La gente…il popolo…il mondo…che non incroceremo mai, che non conosceremo mai, di cui non sappiamo nulla. E in nome di questa “gente sconosciuta” non facciamo una cosa, non esprimiamo un’idea…fermi, immobili…sia mai!
A volte ci comportiamo in maniera veramente bizzarra.
Siamo talmente sicuri di sapere ciò che passa per l’anticamera del cervello di qualcuno chemagari non conosciamo che ci blocchiamo. Non vi sembra presuntuoso tutto questo? E no,non vuole essere un giudizio, ma un altro punto di vista.
Il giudizio ci condiziona, ci blocca, ci frena, ci appesantisce e ci allontana dalla nostra realeidentità. E’ arrivato il momento di FREGARSENE.
Quindi oggi celebriamo un po’ di leggerezza che ne abbiamo bisogno. Ci sono molti modiper farlo anche se non si tratta di un automatismo, ma di duro e costante esercizio.
Qualche idea per gli esercizi da fare, ve la può dare un libricino divertente, dissacratorio; un manuale molto americano, molto leggero che può sembrare la “solita cavolata”. ATTENZIONE…sospendete il giudizio anche qui. Potrete trovare delle perle proposte in modo spiccio, non teorico e molto pratico. Del resto, non stiamo parlando di un saggio scritto da un filosofo o da un intellettuale dell’associazione MENSA, ma di un best seller di Sarah Knight, americana, l’antiguru per eccellenza. Chi è Sarah? Un’ex giornalista freelanceche un giorno si stanca di stare all’interno di vecchi schemi canonici e se ne frega. I suoi libri sono oggi tradotti in 15 lingue. Non saranno saggi che finiranno nelle antologie dei licei e non si faranno corsi monografici all’università (ma chi può dirlo) ma…chissenefrega.
Provate allora a leggere Me ne frego del giudizio degli altri ; un libro per disadattati, ribelli, pecore nere e unicorni. Per gente che vuole sposarsi vestita di viola o spalmare il formaggiosui biscotti. Per quelli che preferiscono restare single in una cultura che feticizza i più improbabili video prematrimoniali. Per quelli che abbandonano gli studi di medicina per aprire un centro di cannabis terapeutica.
E un sorriso leggero vi spunterà sul viso.
Qui vi lasciamo un esercizio di orientamento proposto proprio all’inizio del libro. Voi dovesiete?
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