02/10/2018

Tempo di lettura: 3 min

Tu chiamale se vuoi…emozioni…

Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni…così cantava Lucio Battisti molti anni fa.

Canzone bella ed emblematica, quella di Lucio: capire le emozioni è veramente difficile. A volte non solo non le comprendiamo ma addirittura ne siamo sopraffatti. Capita a tutti prima o poi di provare sensazioni (anche fisiche) di fronte a qualcosa che ci accade ma di non saper decifrarne l’origine o il significato. E che dire poi della verbalizzazione di ciò che stiamo provando? Le emozioni sono talmente tante e diverse che a volte non riusciamo a darne il giusto nome o la corretta definizione. E’ fastidio quello che provo o rabbia o frustrazione? E’ amore o infatuazione? Difficile vero? Se pensiamo al nostro vocabolario sulle emozioni scopriremo che è molto povero, che non sappiamo esprimere tutto ciò che realmente stiamo provando. Ma da dove nascono le emozioni e soprattutto cosa sono? Etimologicamente, la parola emozione si può ricondurre al latino emovère (ex = fuori + movere = muovere) letteralmente portare fuori, smuovere. In effetti in psicologia le emozioni sono delle reazioni psicofisiche a degli stimoli interni o esterni. Le emozioni sono insomma le risposte che ognuno di noi dà alle percezioni di differenti stimoli. E le risposte possono essere diverse:

  1. Fisiologiche: modificazioni fisiche e fisiologiche (respirazione, pressione arteriosa, battito cardiaco, digestione, secrezioni, circolazione ecc.)

  2. Comportamentali: cambiano le espressioni facciali, la postura, il tono della voce e lereazioni (attacco o fuga, per esempio);

  3. Psicologiche: si modifica la sensazione soggettiva, si altera il controllo di sé edelle proprie abilità cognitive

Le emozioni poi si suddividono in:

– emozioni primarie: rabbia, paura, gioia, tristezza, disgusto (e sorpresa). Vi ricordate InsideOut? I personaggi erano proprio le emozioni primarie

– emozioni complesse che compaiono a partire dal secondo anno di età e che siaccompagnano alla consapevolezza di sé.

Le emozioni quindi sono tante e accompagnano ogni momento della nostra vita: cicondizionano, ci fanno comprendere alcune cose, ci aiutano a reagire e a volte possonoanche farci ammalare. Quanti disturbi psicosomatici abbiamo?

Sì, perché le emozioni hanno anche la capacità di influenzare il nostro umore e il nostro stato d’animo. E viceversa. Se assumiamo una postura dimessa ci sentiremo un po’ “depressi”, se ci imponiamo di sorridere anche la nostra postura cambierà (e cambierà, in meglio, anche l’umore). Se non ascoltiamo le nostre emozioni e non siamo in grado di viverle e farle fluire in modo corretto, potremmo somatizzarle e provare delle sensazioni dolorose corporee. Per esempio, quante contrazioni muscolari possono dipendere da una cattiva gestione dello stress? O da un’eccessiva smania di controllo?

E potremmo continuare all’infinito.

Di emozioni si parla molto anche durante il primo anno della nostra Scuola di Counseling: siimpara a riconoscerle e a verbalizzarle.

Ma quante emozioni ci sono? Tantissime! Avete voglia di capirne qualcosa in più e di orientarvi meglio? Allora potete leggere L’Atlante delle Emozioni Umane di Tiffany Watt Smith, un interessante e divertente viaggio lungo 156 emozioni, alcune molto conosciute come l’allegria, la curiosità, altre meno come l’amae. Che cos’è? L’impulso di lasciarsi andare tra le braccia di una persona cara per essere coccolati e rassicurati. Mai provata “lavoglia di coccole”? Ecco…si chiama amae!

E se volete scoprire qualcosa di più sulle emozioni, su quali sono e su come gestirle potete partecipare ad uno dei nostri prossimi laboratori. Stiamo preparando per voi alcune giornate di formazione aperte anche ai bambini e agli adolescenti con metodologie diverse e divertenti. Stay tuned! Non appena pronti pubblicheremo tutto sul nostro blog.

Condividi questo articolo!

183 visualizzazioni