14/02/2022
Tempo di lettura: 4 min
Ciao, ma noi ci conosciamo già vero?

Una classica frase per rompere il ghiaccio! Ma funziona? Sì, forse. Rompere il ghiaccio perun formatore o anche durante una riunione è fondamentale: può determinare la riuscitastessa della sessione. E oggi vogliamo occuparci proprio di questo.
Ma nei contesti professionali, come e perché rompere il ghiaccio?
Iniziare una sessione formativa, una riunione, un incontro o un evento è uno step da nonsottovalutare. Ma molte volte lo si fa.
Eh sì, perché si pensa che basti iniziare con le classiche presentazioni e poi con l’ordine del giorno, il programma, il “cosa faremo” e la lettura dell’agenda.
Ma come, non si fa così? Questo è probabilmente il pensiero che avrete fatto leggendo queste poche righe. Certo! E’ un modo sempre adatto…ma poco accattivante.
Eh sì, perché anche se qualcuno sostiene che il cosiddetto ice-breaking è sopravvalutato (e potrebbe avere anche ragione), è comunque un momento molto importante.
Rompere il ghiaccio
Ice-breaking tradotto in italiano significa “rompere il ghiaccio” e deriva dalle navi chiamate “rompighiaccio” utilizzate nelle regioni artiche. Esattamente come queste navi facilitano il passaggio di altre navi, un rompighiaccio serve ad aprire la strada, a scaldare l’atmosfera trasformandola in un ambiente più rilassato ed ingaggiante, utile per un confronto.
Sono molte le attività che si possono fare: solitamente riservate ai momenti di formazione esperienziale e di team building, ma ugualmente utilizzabili anche in altri contesti.
L’attività rompighiaccio serve sempre: non cadete nel tranello di poterla saltare perché”tanto vi conoscete già”. L’icebreaking funziona e non lavora solo sui partecipanti bensì sull’atmosfera. E quella è importante sempre.
Dunque…quando utilizzare l’icebreaking? In una riunione tra colleghi, in un evento interaziendale, in un team building aziendale. Iniziamo dalla prima: riunione tra colleghi.
Immaginiamo proviate qualche resistenza ad aprire una riunione tra colleghi con un’attività diversa dalla presentazione dell’ordine del giorno, ma credeteci e osate. Un semplice gioco di qualche minuto può predisporre i partecipanti in un modo completamente diverso, soprattutto se la riunione è stata indetta per stimolare la creatività, il brainstorming e la proposta di idee.
Trucchi per rompere il ghiaccio
Quali accortezze adottare? Vediamole insieme
Scegliete il momento giusto, il tempo giusto per proporre la vostra attività
Fate delle prove prima di metterla in pratica
Credeteci e proponetela solo se ve la sentite vostra
Assumete un atteggiamento divertito e divertente
Proponete un’attività breve e in linea con ciò che state per fare
Un esempio? Perché non iniziare dalle aspettative dei partecipanti? Che cosa vi aspettate da questa riunione? E’ un segno di grande attenzione nei confronti dei partecipanti che vi può dare utili indicazioni sul gruppo, sul clima e sul senso di responsabilità individuale. E crea una rottura di schema.
In un evento interaziendale (anche un semplice corso) invece potrebbe essere più semplice adottare l’icebreaking. Ma sceglietelo anche qui con cura secondo queste accortezze:
Evitate il classico giro di tavolo con nome e cognome e professione
Iniziate voi per primi, date l’esempio
Cercate qualcosa di divertente ma che non sia imbarazzante per qualcuno
Facilitate il processo
Create un clima disteso e scegliete cose facili, affrontabili da tutti, senza andaretroppo sul personale
Un esempio: partiamo dal nome di ognuno. I partecipanti lo devono usare come acronimo per formare una frase, un detto, un elenco di parole che li descrivono e che sintetizzano interessi, qualità, abilità ecc.
E in un evento dove tutti si conoscono molto bene? L’atmosfera va scaldata comunque non trovate? Come?
Raccogliete delle informazioni prima sulle reali relazioni interpersonali
Trovate qualcosa di diverso, che esce dagli schemi canonici
Costruite un icebreaker che sia in linea con il tema scelto del team building
Proponete qualcosa di “fisico”: i partecipanti sono abituati a sentirsi e ad ascoltarsi attorno ad un tavolo, meno ad osservarsi in movimento per esempio
Siate dinamici e lasciate il giusto spazio a tutti
E vi lasciamo con l’ultimo esempio: la catena di parole
Questo avvincente gioco di parole inizia con qualcuno che dice una parola a caso. La persona successiva dovrebbe quindi pronunciare una parola che inizia con l’ultima lettera della parola precedente…ma mentre tutti fanno degli esercizi fisici, semplici piegamenti o una sequenza di gesti con le braccia o con le gambe. L’unica altra regola per questo è che la parola che si dà, dovrebbe essere nella stessa categoria della parola precedente e che la sequenza degli esercizi non sia sbagliata.
Accelerate il ritmo, evitate i doppioni, mettete un po’ di competizione e…ridete!
Il resto verrà da sé.
Se ne provate qualcuno, fateci sapere com’è andata. Siamo curiosi!
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