04/05/2020

Tempo di lettura: 2 min

Atychifobia, ovvero la paura di fallire.

Uno strano nome per una paura piuttosto comune: quella del fallimento.

La paura è una delle emozioni primarie. Qual è la sua funzione? Sicuramente quella di proteggerci. Quando avvertiamo un pericolo -fisico, esterno o interno a noi- l’amigdala manda un segnale d’allarme a tutto il nostro sistema limbico e alla nostra corteccia pre-frontale facendoci provare la paura. La paura ci ferma, ci blocca a volte ma ci salva. E quando abbiamo paura di sbagliare, di fallire e questa diventa fobia… beh il suo nome è Atychifobia.

Nel breve termine, la paura di fallire influenza tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, le strategie che usiamo per raggiungerli e i criteri utilizzati per capire se si sta andando nella giusta direzione. E quindi cosa facciamo? Niente, ci blocchiamo e tendiamo a procrastinare. Troviamo mille motivi per dirci che la decisione non è quella corretta, che sicuramente faremo qualcosa di sbagliato, che no…è meglio ripensarci, rivedere il piano (già studiato e corretto molte volte) e fare la cosa quando i tempi saranno migliori.

Che cosa si nasconde in realtà dietro (o dentro) l’atychifobia?

La paura di sbagliare, di commettere un errore.

Chissà perché l’errore ci spaventa: non lo accettiamo, manco fossimo macchine perfette,non lo tolleriamo, piuttosto lo perdoniamo agli altri ma non a noi stessi.

Ma cosa comporta l’errore?

1. Imbarazzo. Essere colti in fallo non piace a nessuno, soprattutto quando magari l’errore è solo una svista o una cosa di poca importanza. Proviamo vergogna e paradossalmente più piccola è l’entità dell’errore più grande è l’imbarazzo. Chissà perché non ci accontentiamo di dirci: “è una stupidaggine”…

2. Delusione. Se sbaglio non solo deludo me stesso ma anche chi mi circonda: il mio capo,i miei colleghi, i miei genitori, il partner, gli amici…anche il vicino di casa che incrociamo inascensore se solo ne viene a conoscenza!

3. La sensazione di non essere abbastanza bravo. Chi è capace generalmente non sbaglia,è perfetto…un grande. Anzi, se sbaglia uno capace…allora sì che il messaggio “può succedere a tutti!” passa. E noi chi siamo? Non facciamo forse parte di quel tutti? No, non quando sbagliamo

Tutte sensazioni “stupende”.

Ecco perché dobbiamo educarci all’errore.

L’errore, come diceva qualcuno, è solo esperienza. A chi non piace sperimentare? Quasi a nessuno. E quindi buttiamoci…facciamo, proviamo, cadiamo, rialziamoci. Lo sappiamo fare.Ma soprattutto perdoniamoci! E qualcosa arriverà. Anche Harvard ha creato il Success- Failure Project per i suoi studenti per educarli al fallimento.

Vi segnaliamo anche la lettura de Il fallimento è Rivoluzione. Perché sbagliare fa bene. diFrancesca Corrado.

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Basta…non vi resta che sbagliare!

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