11/11/2022
Tempo di lettura: 3 min
Aiuto! Gli Smombie ci stanno invadendo

E’ appena passato Halloween e tra mostri, zombie e dolcetti o scherzetto abbiamo (quasi) tutti festeggiato. Ma per le strade non sono scomparse tutte le creature: si aggirano tra di noi ancora gli Smombie…Ne siamo invasi!
Smombie…strani personaggi che si aggirano silenziosi, quasi assenti per le strade delle nostre città.
Li conoscete? Certamente sì! E scommettiamo che almeno una volta lo siete stati anche voi Smombie e non solo ad Halloween.
Chi sono? Andiamo con ordine.
Il termine Smombie è stato coniato per la prima volta nel 2008 (eh sì, esistono da un bel po’) e nel 2015 è stato eletto parola dell’anno nel linguaggio giovanile.
Ma non siate precipitosi…i giovani centrano ben poco. Gli Smombie possono averesessant’anni come venti: non ci sono differenze e non è questione di età. E’ questione di inciampo.
Eh sì, perché gli Smombie sono gli zombie dello smartphone.
Ecco, state iniziando a capire. Di Smombie ne sono piene le strade, le popolano, le vivono, sempre con il telefono in mano, sempre connessi al cellulare alla ricerca di notifiche, a rispondere a messaggi, ad usare i social e…completamente estraniati dalla realtà, tanto da inciampare, da andare a sbattere addosso a persone o cose.
Un fenomeno talmente in espansione che il termine è entrato, esattamente nel mese di ottobre 2022, nel vocabolario della Treccani
Ipnotizzati dal cellulare
Gli Smombie quindi sono un fenomeno in espansione che presenta diversi pericoli legati a disattenzione e dipendenza.
La disattenzione può provocare incidenti a volte seri, a volte più divertenti ma comunque drammatici. Se andare a sbattere addosso ad una persona o a un palo può far scatenare una certa ilarità, attraversare la strada, perché completamente assorti nell’attività dello smartphone, può tramutare la risata in qualcosa di amaro. E si apre la seconda problematica: la dipendenza. Vivere in attesa dello squillo di una notifica, succubi della curiosità di vedere e spiare l’altro o incapaci di posticipare la lettura di un messaggio o di una risposta, limita la nostra libertà di scelta, di azione, di vita.
Il problema esiste e ce ne occupiamo da queste pagine perché può essere portatore dimolte altre difficoltà, o esserne la causa, che ci può portare un cliente in un colloquio di counseling.
La dipendenza dallo smartphone può nascondere inoltre altre situazioni come la solitudine, una scarsa capacità di tessere relazioni reali e non virtuali, una scarsa autostima o una dipendenza dall’opinione altrui, solo per citarne alcuni.
Smombie, il test
Sdrammatizziamo, ma non troppo, la realtà e facciamo un test per capire se anche noisiamo degli smombie e riflettiamo rispondendo, sinceramente, alle domande seguenti:
1) Ti ritrovi da un punto all’altro della strada senza rendertene conto?
2) Dopo aver fatto un tratto a piedi, sapresti dire chi o cosa hai incrociato?
3) Ti è capitato di urtare qualcuno o qualcosa mentre camminavi e contemporaneamente usavi il cellulare?
4) Hanno mai suonato il clacson mentre attraversavi la strada perché non avevi visto la macchina in arrivo?
Superfluo parlare di risultati: sono intuibili da tutti.
Ma esiste una soluzione? La risposta è sì.
I quattro trucchi per non trasformarsi in Smombie
La soluzione non solo c’è ma è anche molto semplice, almeno all’apparenza:
1) Dedicate uno spazio durante il giorno in cui accedete ai social e guardate tutto quelloche potete e volete guardare. Poi niente più. Un appuntamento in cui fate solo quello apatto che poi durante il giorno non ci torniate più.
2) Silenziate (o togliete) tutte le notifiche dei social: piano piano vi dimenticherete che ci sono e poi sarà bello fare delle scoperte durante lo spazio riservato del punto 1.
3) Praticate almeno 15 minuti al giorno la mindfulness: sia con pratiche formali che con pratiche informali.
4) Quando siete a passeggio o per strada per recarvi ad un appuntamento se potete inserite la modalità aereo. A meno che non ci siano questioni di vitale importanza, potete anche non essere raggiungibili: non casca il mondo se si risponde con 15 minuti di ritardo! In fin dei conti i cellulari esistono dagli anni Ottanta del secolo scorso…il mondo e le relazioni da molto più tempo. Ed è andato avanti lo stesso.
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